Aspettando Godot, di Samuel Becket
in una mostra virtuale su ActiveWorlds

L'installazione del modello scenografico qui presentato, assieme alle tavole della progettazione e varie presentazioni è visitabile in 3d, sulla piattaforma activeworlds. Per conoscere come accedervi occorre installare questo browser 3d e seguire le istruzioni qui. Necessita registrazione. Nulla di invasivo. Una volta entrati in activeworlds seguire le istruzioni per raggiungere l'Area Guggenheim di Hyria 3d.


di
Massimo Greco

2017

 

Ho voluto recuperare tutta una serie di documentazioni prodotte ai tempi dell'Accademia. Le tavole riguardano la mia prima progettazione scenografica ed allo stesso tempo il mio primo esame di quella esperienza. Purtroppo il modellino in polistirolo è andato certamente perduto o distrutto col tempo, tra le cose che si accatastavano tra nell'aula laboratorio del nostro corso. Ma le tavole le conservai tutte e successivamente mi consentirono anche di realizzare la versione in 3d.

In Inglese God vuol dire Dio, mentre "dot" si traduce con "punto". Quindi qualcuno ha ipotizzato che Beckett abbia in questo modo lasciato un'interpretazione sull'identità di Godot per metterci Dio di mezzo... Il suffisso "ot" vuol dire a sua volta "piccolo" in francese, dando però un'ulteriore imbarazzante caratteristica al Dio in questione.

In un'intervista, però, Beckett stesso rifiutò questa lettura di Godot: non aveva nessuna intenzione di riferirsi a Dio - piccolo o grande che sia. Resta quindi di gran lunga più realistica ed attendibile l'interpretazione di R. Barone quando nella sua opera su Beckett "Il divertimento Beckettiano..." spiega che la parola "Godot" è formata dalle due parole: "go" e "dot", rispettivamente "va" e "fermo", poiché "dot" in inglese è "punto".
L'autore voleva sottolineare la frustrazione dell'uomo nel suo tentativo fallimentare di "muoversi", procedere, cambiare la sua posizione.

Alla luce di questa chiave interpretativa volli così contestualizzare in una dimensione temporale più attuale il senso del mio progetto scenografico anche per presentarmi in sede d'esame con qualcosa di originale e non piattamente ripetitivo delle interpretazioni altrui.

Quindi l'attesa di Godot con tutte le "frustrazioni" umane sopracitate, quindi dei protagonisti, poteva essere estesa anche alla stagnazione della nostra società, del cambiamento che non arriva.... con i protagonisti che, in una dimensione surreale, dopo una serie di dialogati al limite del non senso parlano di "impiccarsi"... senza rendersi conto di avere già il cappio al collo....

Certo, mi assunsi la responsabilità di un rischio, esponendomi in una situazione delicata a critiche che avrebbero potuto penalizzarmi, ma tutto andò bene. I professori apprezzarono il mio lavoro e così incassai il mio primo 30. Inoltre tutto il lavoro di questo percorso di progettazione scenografica fu esposto in una mostra comune anche al Teatro Carignano, nell'ambito delle collaborazioni tra Ente ed Accademia e trovò anche spazio in una nota galleria d'arte in via Roma nei pressi di piazza CLN dove fu esposta una selezione delle opere realizzate dai corsi di scenotecnica e scenografia.


 



Una parte della progettazione scelsi di realizzarla al computer, dove tramite effetti particolari mi fu facile allegare una ricca serie di tabelle che documentarono meglio il senso della ricerca. Altre tavole in formato 50x70 volli realizzarle con la tecnica della matita copiativa acquerellata per meglio stupire i professori e... come per l'esame di anatomia al liceo artistico... il tutto funzionò alla grande.



Tavole realizzate su carta. La "matita copiativa" si presenta esattamente come una matita normale. Anche nella creazione di sfumature con tocco morbido. Inumidendo, però, oppure acquerellando con accuratezza tutto si traforma in viola o blu. A seconda delle componenti chimiche della matita stessa.

Il modello 3d è stato pensato per poter essere esplorato sulla piattaforma activeworlds. Normalmente utilizzo 3 software: Rhinocerot ('rhino'), 3d studiomax per la mappatura delle textures o accutrans. Quest'ultimo oltre che la mappatura texture dei vari layer mi è indispensabile per l'esportazione in formati aw compatibili.

QUESTA PAGINA SI VISUALIZZA IN MODO DIFFERENTE A SECONDA DEL DISPOSITIVO CON CUI SI ACCEDE - Nell'immagine seguente la versione "completa" accedendo da computer - La visualizzazione tramite tablet o smartphone è sicuramente incompleta, limitata e mortificata.

 

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Progettazione scenografica per "Aspettando Godot", di Samuel Becket. La raccolta completa delle tavole di un percorso dell'Accademia Albertina di B.A. a Torino. La mostra riproposta in 3d, esplorabile sulla piattaforma Activeworlds.

 

 

 

 

 

 

 

 

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